Rivestiti Imola

Dopo l’esperienza della edizione on line, si torna con un evento locale. Sabato 19 settembre dalle 15.30 manteniamo viva l’attenzione sulla moda etica con Rivestiti Imola, la moda di fare un’altra economia.

Un laboratorio e un intervento saranno l’accasione per chiedeci qual è filiera dei nostri abiti, se sono pensati per durare nel tempo e quali sono le conseguenze di un ricambio molto frequente dei nostri armadi.

Il ritrovo è di fronte alla bottega Giusto Scambio in via Mazzini 12, dove sfrutteremo gli spazi all’aperto per rispettare il distanziamento fisico necessario

Programma

15.30 Laboratorio AgoFilo&Fantasia a cura di Associazione San Cassiano

Allena la manualità per donare nuova vita ai tuoi capi. Ago, filo, scampoli di stoffa e vecchi bottoni: porta quello che hai ma che ti dispiace buttare. Con l’aiuto di Simona e Maria Pia scoprirai come riciclare con creatività.

Laboratorio su prenotazione – massimo 8 posti ( tel.370 3355896.)

La partecipazione è gratuita

17.00 Meridiano361 racconta la bigiotteria in alluminio riciclato

La lavorazione dell’alluminio in Madagascar è una tradizione che risale ai primi del ‘900. Quando il mercato locale è stato invaso da pentolame importato dalla Cina, la produzione locale ha avuto un crollo. Elsa e Sofia ci del loro progetto di recupero dell’alluminio e di artigiani convertiti all’economia circolare per realizzare bigiotteria.A seguire Aperitivo Solidale offerto dall’Associazione San Cassiano.

Nel rispetto delle normative per prevenire la diffusione del Covid-19, ti chiediamo di rispettare il distanziamento fisico e di indossare la mascherina

Evento realizzato con il contributo della Regione Emilia Romagna LR 26/2009

contatti

info@giustoscambioimola.it WhatsApp tel.370 3355896

La spesa la faccio nei mercati

Con l’arrivo di settembre riprendiamo il nostro impegno nei mercati locali di Imola perchè sono espressione di una economia connessa e complementare a quella del commercio equo e solidale

I mercatini a cui aderiamo

Come impegno regolare, da settembre a giugno, ogni anno partecipiamo a due mercati locali che sosteniamo da molti anni:

  • Il Mercolbio, tutti i mercoledì dalle 15.30 alle 19.00 al Centro sociale La stalla (via Serraglio 20b, Imola)
  • Il Mercato della Terra di Imola, tutti i venerdì dalle 16.00 alle 19.00 al mercato coperto (via Rivalta, Imola)

Aderire a questa iniziativa ci richiede molto impegno: serve cercare altri volontari rispetto a quelli che sono in bottega e inoltre c’è bisogno di andare a Bologna a ritirare la frutta.

Però ne vale la pena perchè le banane, gli avocado, lo zenzero e i limoni che vendiamo oltre ad essere buonissime e con tanto di certificato biologico sono prodotte in una filiera che tutela e difende i lavoratori e riconosce il giusto compenso.

Non si vive di solo commercio equo e solidale

Scegliere cosa mettere nel piatto fra gli scaffali del supermercato è una cosa molto difficile. È difficile destreggiarsi tra a etichette e confezioni di plastica, e spesso indugiamo troppo su cibi poco salutari a basso costo.

Per questo motivo sosteniamo l’agricoltura locale e i piccoli produttori:

  • favoriamo un’economia che sostiene loro prima delle grandi aziende
  • hanno a cuore la terra che lavorano perché è la stessa in cui vivono
  • evitiamo l’inutile traffico di merci che si trovano già qui.

Per tutto quello che invece arriva da lontano, c’è il commercio equo e solidale, che garantisce il rispetto dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente in cui vivono.

Se non vuoi perderti nemmeno un mercato, dai un’occhiata al calendario: ci sono segnati tutti i nostri appuntamenti.

Quando qualcuno parla di noi

Questa è la settimana di ferragosto, per cui abbiamo cercato un tema leggero di cui parlare e che ci dà speranza,

Qualche mese fa sono passati a conoscerci e ad intervistarci i ragazzi scout di Imola. Hanno realizzato un bellissimo reportage per capire che cosa sia il consumo critico e come si può applicarlo sostenendo attività del territorio. Ringraziamo Eugenio Tampieri e il gruppo degli educatori per avere incluso anche noi nella loro indagine.

Il risultato di questo interessante percorso lo trovate qui.

Buona visione

Buon Natale 2019

Auguri di Natale del Presidente

In occasione del Santo Natale vi facciamo i nostri più cari auguri con le parole scritte di proprio pugno dalla nostra presidente Carmen Falconi.

Auguri di Natale del Presidente

A tutti quanti voi desidero dire

GRAZIE

per quanto fate e quanto continuate a fare per la diffusione del commercio di giustizia.

Abbiamo fatto festa per i primi 30 anni che abbiamo potuto vivere e subito mi vengono alla mente i semi (seppur piccoli) che la vostra fedeltà e dedizione hanno permesso di nascere

Nel commercio equo c’è la tutela dei diritti di tante persone considerate “ultime” dal nostro mondo e si possono attuare i 3 coraggi del patto educativo globale tanto voluto da Papa Francesco. Coraggio di:

  • mettere al centro la persona
  • investire le migliori energie
  • formare persone disponibili a mettersi al servizio della comunità

Il coronamento dei 30 anni di vita è stata l’inaugurazione della Bottega di Via Mazzini. Alla luce delle speranze e della libertà, auguro a voi e ai vostri cari

Buon Natale e Sereno2020

Un abbraccio

La vostra Presidente  Carmen

Black friday a chi?

Tra le mode importate dell’America, quella che negli ultimi hanno ha riscosso un successo trasversale è il Black Friday, una giornata di sconti enormi all’indomani del Giorno del Ringraziamento.

Dietro a questi sconti enormi, sappiamo chi ci rimette?

Una origine amercana

Questa iniziativa prende piede in America, all’indomani del Giorno del Ringraziamento per invogliare i consumatori a fare i primi acquisti in vista delle ricorrenze natalizie. Una delle teoria per cui sembra chiamato nero vede richiamare i libri contabili. All’epoca le perdite veniva segate i rosso e i profitti in nero. Insomma, pare che nonostante gli sconti i volumi di affari fossero comunque importanti perché capaci di generare margini.

Che cos’è il Margine

Ci interessiamo al costo di un bene e decidiamo se è economico o costoso in base al nostro potere di acquisto, cioè in base a quello che possiamo comprare con quello che guadagniamo lavorando. Chi ci vende quel bene (e è a sua volta un lavoratore) invece stabilisce un prezzo che tiene conto:

  • di quanto ha pagato quel bene
  • di quali sono le spese che sostiene per poter vendere quel bene
  • qual è la sua ricompensa per aver svolto quel lavoro

La ricompensa del venditore dipende quindi dalla differenza tra il prezzo a cui si vende e il prezzo che si paga per poterlo vendere. Non potendo abbassare il costo dei beni che vende e delle spese per svolgere il mestiere, non gli resta che rinunciare ad una fetta del suo margine.

Ora se si tratta di grandi numeri, probabilmente il gioco vale la candela. Immaginiamo un grande negozio che vende normalmente 1000 pezzi di un bene a 50€, incassando 50.000€. In occasione di sconti stracciati, pubblicizzati per attrarre in massa molto clienti, potrebbe vendere 1500 pezzi a 35€ incassando 52.500€

Ma chi invece lavora su piccoli numeri, come i negozi del centro storico, gli artigiani o le piccole botteghe, difficilmente possono permettersi di incrementare i volumi velocemente o per carenza di spazi o perchè i tempi di produzione di un bene non possono essere contratti.

Una proposta azzardata

Immaginiamo ora di recarci al lavoro e sulla porta di ingresso si avvicina il nostro capo che ci dice “Buongiorno, ti ricordi che giorno è oggi?C’è la riunione di allineamento, poi facciamo un incontro per quel progetto… ah poi è’ il black friday: oggi si lavora 8 ore, ma lo stipendio è per 6 ore”. Le stesse folle che intasano in questi giorni i centri commerciali si riverserebbero sui patronati e i sindacati per gridare allo scandalo.

Vi aspettiamo in bottega con i nostri prodotti artigianali, realizzati a mano, per i quali non vi garantiamo il pagamento del giusto compenso al produttore ogni giorno dell’anno.

Photo by Wei-Cheng Wu on Unsplash