Cosa Resterà….

Che fatica organizzare qualcosa, ma ne vale sempre la pena, specialmente quando le persone sono così attive è partecipi. Grazie a Terra Equa Imola abbiamo rafforzato legami e scoperto alternative possibili ad una moda di sfruttamento e inquinamento

Riverblue

A guardare certi documentari vieni l’amaro in bocca. Non si capisce come sia possibile essere arrivati a tali livelli di inquinamento per colpa della industria della moda. La visione di Riverblue è stato un momento toccante per spingerci a fare qualcosa di più (se te lo sei perso puoi acquistarlo qui per una sciocchezza) Però non deve essere pessimistico il messaggio trasmesso, altrimenti ci sentiamo inutili e impotenti di fronte a qualcosa che in realtà può cambiare e migliorare..

Le alternative

Per non farci scoraggiare, diamo un’occhio a quelle che sono le alternative che abbiamo allo sfruttamento indiscriminato delle risorse. Abbiamo ospitato i ragazzi di Etico, che con il loro progetto diffondo gli abiti di progetto Quid e le Malefatte, abbiamo ospitato Serena Baldini che ci ha illustrato con Peace Steps come un sandalo possa essere uno strumento di indipendenza economica in una parte del mondo abbruttita da una insensata guerra territoriale.

Forse il capo di abbigliamento che più si sfrutta nella bella (sperando che arrivi stagione) è la maglietta. I bottega a breve saranno presenti nuove magliette che arrivano dal commercio equo e solidale

Pensieri al Vento

E’ la linea di abbigliamento 100% equosolidale a doppia firma, nata dalla collaborazione
di due cooperative di Commercio Equo e Solidale: altraQualità e Pace e Sviluppo (4passi.org)
Le T-shirts in cotone bio (certificato GOTS) e Fairtrade sono prodotte e stampate da Armstrong Knitting Mills – India, una organizzazione con elevati standard sociali e ambientali. Le maglie sono in 100% cotone Bio e Fair Trade.

O’PRESS

E’ un progetto di economia carceraria da cui nasce la collezione ‘Canzoni Oltre le Sbarre’ una linea 100% etica di T-shirt dedicata alla muisica di grandi Cantautori italiani.

Le T-shirt provengono dal circuito del commercio equo e solidale e la serigrafia è realizzata in Carcere, dai detenuti della V Sezione di Alta sicurezza della Casa Circondariale di Genova-Marassi, all’interno di un progetto che consente ai detenuti di essere socialmente attivi.

Con l’esperienza che ha maturato nel tempo questo progetto è aumentata e migliorata la capacità di produzione e la qualità. La Collezione 2019 presenta una nuova e impegnativa sfida: la stampa serigrafica in quadricromia. Una tecnica che richiede competenza, passione, grande attenzione e cura. In bottega troverete t-shirt della nuova linea ПРАВО, ispirate alle grafiche russe della prima metà del ‘900.

A breve le foto: seguiteci sulla pagina fb

Terra Equa Imola

Come avrete letto dalle anticipazioni su Facebook, finalmente la prossima settimana porteremo ad Imola un’estratto dell’esperienza che i nostri volontari hanno fatto a Rivestiti lo scorso aprile.

Qui potete trovare il link all’evento, ma intanto vediamo in dettaglio il programma dell’evento

Riverblue

Mercoledì 8 maggio presso la Sala Acli Libera Terra (Via Emilia 69, Imola) si terrà  una piccola proiezione del documentario Riverblue. E’ un documentario canadese che segue il lavoro di Mark Angelo, attivista statunitense che si batte per la conservazione dei fiumi. Fa strano pensare che sia proprio il settore della moda, così effimera e passeggera, sia il principale responsabile dell’inquinamento delle acque. Paesi come il Bangladesh, la Cina e l’india pagano un prezzo ambientale e sanitario incredibile per permettere al’industria della moda veloce di produrre abiti a basso costo e dal basso ciclo di vita. Ad esempio, i biologi hanno decretato il Buriganga  come biologicamente morto perché incapace di ospitare qualsiasi forma di vita.

Potete trovare il film si diverse piattaforme online, facendovi prendere dallo sconforto. Oppure potete guardarlo in nostra compagnia. In apertura della serata, presentazione del progetto Etico a cura di Officina Immaginata: un’occasione per scoprire alternative sostenibili al mondo del fast fashion.

Sandali della pace.

Sabato 11 maggio presso la Sala CSI (sempre in Via Emilia 69, Imola) presentiamo il progetto Peace Steps

Peace Steps è una cooperativa non profit che produce sandali, borse, cinture e accessori in pelle. E ‘stata fondata nel 2009 nel campo profughi di Kalandia nel quadro di un progetto di Vento di Terra ONG supportato nella sua fase di start up dalla Cooperazione Italiana e da Fondazione Cariplo. Nel 2014 si è trasferita a Hebron, vicino alla Città Vecchia. Questa microimpresa sociale utilizza macchinari italiani e garantisce un ambiente di lavoro adeguato a un piccolo gruppo di palestinesi formati sulle tecniche di pelletteria e sulla gestione d’impresa.

dal SitoVento di Terra

Per spiegare come sia possibile costruire il futuro tra Cisgiordania e Gaza interverrà Serena Baldini di Vento di Terra: non solo Peace Steps, ma anche il turismo responsabile in area C e il gelato sociale a km zero.

A termine dell’intervento sarà offerto ai partecipanti un aperitivo presso la bottega Giusto Scambio di Via Appia 11/13. In questa occasione, sarà possibile acquistare i sandali con uno sconto speciale del 10%.

Saluti dalla Terra Equa!

E’ passato qualche giorno da Rivestiti!, Il festival organizzato a Bologna di cui vi abbiamo parlato qui. Noi ci siamo stati e vi possiamo raccontare quello che ci è piaciuto

Un sacco di gente

Il tempo non era dalla nostra parte ma per fortuna l’affluenza è stata davvero da record. La stima si aggira sui 17.000 visitatori, ma aspettiamo i dati ufficiali. Un festival che grazie all’ostinazione e alla tenacia dei suoi organizzatori sta diventando un punto di riferimento sempre crescente e che fornisce ai visitatori una risposta chiara alle richieste di alternative al mercato del fast fashion.

La partecipazione

Il programma è stato ricco di eventi culturali che hanno coinvolto i partecipanti. Non è stata una fiera, una bella vetrina in cui fare sfoggio di bei prodotti. C’è stato scambio di idee, confronto e partecipazione. Se da un lato la sostenibilità economica di un evento è importante per consentirne il proseguimento, la possibilità di condividere i valori sottesi ai prodotti è ben più importate.

Gli espositori

Non è stato un festival “che si guarda l’ombelico”. Tra gli espositori associazioni del commercio equo, associazioni e aziende che si occupano di recupero di abbigliamento, commercianti privati che hanno prodotti capaci in altro modo di rispondere alle stesse domande. Far coesistere la diversità non è facile ma è la sfida a cui siamo chiamati a rispondere.

Le sfilate

Persone normali, ragazze e ragazzi, donne della politica… insomma passerelle originali che si dimenticano della moda tutta copertina e photoshop e diventano momento di intrattenimento e di comunicazione. Se l’abito è capace di trasmettere qualcosa di chi lo indossa, il messaggio è arrivato forte e chiaro: non vogliamo indossare qualcosa che sia prodotto senza rispetto.

E adesso…?

Beh, siamo talmente galvanizzati che non vediamo l’ora di portare qualcosa anche a Imola. Intanto cominciamo con la challenge #5torevolution proposta da Altromercato, altraQualità e Equo Garantito

Rivestiti! – La moda di fare un’altra economia

Parte tra pochi giorni Rivestiti! il festival targato Terraequa che indaga i comportamenti, virtuosi e non, legati al tema dell’abbigliamento. Cresce la consapevolezza dei consumatori su quando sia impattante per l’ambiente la cosiddetta fast fashion, abiti a poco prezzo che hanno vita breve, smettono di piacere oppure si rovinano in fretta.

Quando compri una maglietta, o le scarpe, puoi scegliere. Quella maglietta può incentivare sfruttamento, inquinamento, migrazioni, riscaldamento climatico. Oppure no. Oppure può portare bei vestiti a te, un reddito equo ad altri e tutela ambientale per tutti e tutte noi.

Comunque la pensiamo, il filo del tessuto che portiamo addosso ci lega ad altre persone e al pianeta.

Tanto lavoro invece c’è ancora da fare sull’aspetto etico che un vestito a basso costo nasconde. Salari minimi, sfruttamento, assenza di tutele e condizioni di lavoro insalubri o pericolose sono il prezzo che qualcun’altro paga al posto nostro.

Per conoscere come si può vestire in maniera etica, rispettando ambiente, diritti e salute, venite a trovarci nella splendida cornice di Palazzo Re Enzo a Bologna. I volontari dell’associazione San Cassiano saranno presenti con lo stand del progetto Nazca, una iniziativa per creare opportunità di lavoro nei campi profughi palestinesi grazie alla realizzazione di sandali in cuoio. Il programma prevede 50 espositori, laboratori, convegni, spettacoli, una proiezione di un interessante docufilm e ovviamente… Sfilate di moda

Orari

sabato 13 dalle 10.00 alle 20.00

domenica 14 aprile dalle 11.00 alle 19.00

Trovate qui i dettagli del programma